So che il lettore resterà sorpreso da quanto sto per dire; si lascerà sopraffare come al solito da considerazioni di carattere anagrafico. Ma niente regredisce di più una coscienza che una considerazione di carattere anagrafico. E niente alimenta di più il suo vuoto che un’errata e preconcetta valutazione sui tempi. L’evoluzione della mente non sempre coincide con la trasformazione fisica del suo contenitore. E questa è una certezza, perché ogni volta che il mio pensiero compie un passo in avanti, il mio seno non si sposta di mezza taglia.
Una volta mio nonno mi disse “non fidarti mai di qualcosa che accelera all’improvviso i battiti del tuo cuore, che sia esso dentro di te, o all’infuori di te, perché quel qualcosa non lo riuscirai mai a controllare, ti sembrerà di poterlo fare, ma non sarà così”.