Messa a fuoco [THe iNCIPIT]

L’uomo attraversa la porta a vento della centrale di polizia (scientifica) come un’entità impalpabile, si sofferma sulla soglia, solleva lo sguardo al cielo: l’imbrunire ha iniziato a inghiottire gli ultimi resti di luce, il tempo di una Salutatio Angelica e l’oscurità divorerà per l’ennesima volta le sicurezze del genere umano. Scende lentamente i gradini, si arresta di nuovo: pungenti refoli gli graffiano il viso ispido. S’illude di poterli stemperare con un paio di sorsi di Mescal, ingollati dalla fiaschetta in acciaio inox estratta dalla tasca interna dello Schott di pelle suina. Si alza il bavero del giubbotto, poi s’incammina.
La notte è molto meticolosa nel ricordare al suo stato d’animo che il giorno si rende meno complice dell’orrore: non lo lavi via tanto facilmente sotto i raggi del sole. Nella sua mente le immagini si susseguono velocemente: diapositive di morte in randomica successione. Ma fra tutte, una lo perseguita…

Continua…

Uno, due, tre...

La posta di Jayderico Boccia #1

Una rubrica per tossicomani, che anche chi è lucido deve leggere
Le risposte alle vostre lettere dello scrittore più amato dalle generazioni
La posta di Jayderico Boccia

“Ho paura, lo amo, ma è un vagabondo e non ha la più pallida idea di cosa sia Frontline.”

È successo un paio di mesi fa, io ero in giardino ad annusare la popò del giorno prima e a rincorrere le farfalline (un paio le ho anche ingoiate), quando ad un tratto lui sbuca dallo steccato, che ha una paio di stecche rotte giù all’angolo del giardino, ma i miei non lo sanno perché sono coperte dalla siepe. Appena mi vede inizia a sbavare e a roteare su se stesso, non so per quale motivo non sia scappata subito in casa, forse mi sentivo attratta dai suoi modi rozzi e selvaggi, sta di fatto che dopo un po’, stanca di quel suo ridicolo rito di corteggiamento, gli salto addosso. Lui mi penetra e rimaniamo attaccati per parecchio tempo, quello che ho provato in quel momento non si può descrivere, è stata un’esperienza nuova per me, mai provata prima. Da allora ogni 3 giorni viene, mi possiede rudemente e una volta che ha finito i suoi porci comodi si dilegua, perché è un vagabondo del ca… Scusi sig. Boccia. Un paio di settimane fa inizio a sentire un gran prurito, non potevo fare a meno di grattarmi. I miei mi prendono e di peso mi trascinano dal dottore. Questo coglione, che mi ha visitato anche sotto, gli ha detto che ho le pulci, le zecche, e che sono pure incinta. Adesso i miei mi hanno rinchiuso in casa, non posso più uscire. La prego Boccia mi aiuti, io lo amo, lo amo da impazzire, ma come faccio a dirlo ai miei se ogni volta che apro bocca mi dicono: vai a cuccia?

Lilli (da Portland)

Vedi cara Lilli, il problema non è tanto il fatto che tu lo ami, perché amare in primis significa soffrire in silenzio e con la coda tra le zampe, il vero problema è che tu sei convinta di essere innamorata di uno che da te vuole solo una cosa, e tu sai benissimo cosa. Come fai a fidarti di un giovanotto del genere? Per giunta anche più sozzo di te e addirittura senza pedigree. Poi lui oltre a te ne avrà molte altre e sicuramente non riconoscerà mai i vostri cuccioli. I tuoi hanno ragione perché si preoccupano di te ed è già tanto che non gli hanno sparato. Fidati, perché io ho a che fare tutti giorni con storie del genere e la maggior parte finisce quasi sempre ogni tanto in tragedia. Ragion per cui cara Lilli, dimenticalo e pensa ai tuoi figli adesso. Ma se proprio senti di non poter stare senza di lui, se proprio avverti questo fuoco scorrerti nelle crocchette, allora devi fare qualcosa. Fai a pezzi la tappezzeria del divano, graffia il parquet, rovescia tutto quello che incontri sul tuo cammino, fai la pipì nel bicchiere dove la nonna tiene la dentiera, mordi le caviglie dei tuoi, e se anche così non dovesse bastare, butta giù il televisore dal terzo piano. Vedrai che ti sbatteranno fuori a calci e solo allora potrai riceverlo nuovamente nel tuo ventre caldo. Però mi raccomando, questa volta, non dico tanto per i contraccettivi, ma almeno fai una bella scorta di antipulci.

J. Boccia

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VaS: quell’email che non doveva esserci! | minimEE

Vas è un principio attivo in continua metamorfosi. Può passare dalla goliardia a tematiche seriose e imbronciate (forse). Quest’oggi vuole indossare gli abiti del post collettivo.

Vi è mai capitato di aprire la vostra casella di posta elettronica e ritrovarvi davanti un messaggio che non vi riguarda? Non è una mail spammosa, lo si capisce da tanti fattori, principalmente dal fatto che non ha un’anima promozionale, ma semplicemente è arrivata a voi per errore. Perché il mittente ha commesso quel refuso galeotto.

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VaS: ipotesi non autorizzate sulla scomparsa di Dio Parte #2 | minimEE

Bene, riprendiamo da dove eravamo rimasti.

Dio, oberato di richieste da parte dei suoi figli (non in quel senso) e non sapendo più che pesci pigliare, cade in depressione ed entra in analisi.
Lo psicologo di Dio (che non c’entra niente con i banchieri di Dio) tenta disperatamente di farlo rinsavire… e alla fine ci riesce.

Questo è più o meno il resoconto della seduta:

Psicologo: insomma Dio, tu sei Dio, non può essere che uno che ha creato tutto (compreso il serpente) non trova un modo per far star bene l’intera umanità in un sol colpo, in maniera tale poi da prendersi una bella vacanza!

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