Jay!

Jay!

Jay nasce e cresce, e, quasi sicuramente, un giorno morirà. Alcuni sostengono che abbia iniziato a parlare troppo presto, altri che sia figlio di un processo metamorfico, fortemente irrequieto e instabile, di carattere adiposo.
Alla tenera età di 7 anni il suo peso specifico subirà una violenta impennata, arrivando a pesare quasi il doppio dell’anno precedente. Jay se ne fotte altamente.
Arrivato alla soglia dei 17 anni il suo organismo metterà in moto i meccanismi per l’attuazione di un procedimento inverso, che lo porterà a pesare quasi la metà dell’anno precedente. Jay è contento, perché va di moda tra le ragazze.
Negli anni riprenderà progressivamente peso, con una lieve tendenza ginoide (atipica nel sesso maschile). Jay se ne sbatte altamente.
Alla veneranda età dei 30/31 (non ricorda bene) verrà preso per il culo di brutto dal Ministero dell'”Istruzione”, dalle più alte sfere istituzionali e dallo Stato tutto, i quali gli consegneranno, con tanto di rito cerimoniale, una Laurea in “Scienze della Comunicazione” costata la bellezza di una “Pizzeria al taglio”, che non gli servirà praticamente a un ca…, a niente, se non alla raccolta forzata della polvere. Sua madre, per quel poco, ringrazia.
Nel corso della sua vita Jay girerà cortometraggi amatoriali e scriverà qualche storiella. Una di queste storielle si vocifera (voci ufficiose) che si affaccerà sul panorama editoriale nazionale, per provare l’ebrezza del proibito: la pubblicazione. Trattasi del suo romanzo breve “WHEN J. CAME TO PLAY“.

Jay perde sua sorella. Jay preferisce non parlarne. La storia si può approfondire qui.
Jay ha dei carichi pendenti, ma Jay non c’entra con le accuse formulate e a lui imputate. Le ritiene infondate e le considera un sopruso bello e buono perpetrato da alcuni accalappiacani a suo danno.
Jay non ama i congegni imposti che regolano i valori dell’attuale società, anzi li rifiuta aspramente. Jay vorrebbe soltanto scrivere senza apparire.
Jay è un fanatico (Partigiano/Talebano) dell’open source e di Gnu/Linux. È inutile parlare con lui su questo argomento perché è convinto di avere ragione. Ed è così infatti.
Jay ama gli animali, li considera fratelli e molto più intelligenti della maggior parte delle persone che conosce.
Jay tra l’odio e l’amore, ha fatto la sua scelta, ha deciso di amare, anche se la pausa di riflessione è tutt’ora in corso.

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Il mio romanzo: When J Came To Play
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