Disavventure a Corfù

Io e Jay Baren ci siamo rivolti a un’agenzia di viaggi di Teramo (Italvie) in quanto per mancanza di tempo non potevamo organizzarci da soli come abbiamo sempre fatto.
Abbiamo scelto come meta l’isola di Corfù in Grecia. La nostra idea era quella di fare una vacanza tranquilla, rilassante, lontana dal caos in una zona non turistica. Inoltre, poiché viviamo lontani e non abbiamo possibilità di vederci spesso, aspettavamo questo viaggio con ansia per goderci un po’ di intimità.
Poiché avevamo intenzione di partire a fine luglio, a giugno sono andata in agenzia per prendere visione delle offerte disponibili.
La signorina Marianna dell’agenzia ci ha proposto un pacchetto tramite un’agenzia greca, la Chorus Travel. Il pacchetto comprendeva viaggio in traghetto da Bari (posto ponte) + pernottamento per 7 notti (con cambio biancheria e pulizie una volta a settimana).
Marianna ci rassicura che questa è una buona agenzia e che non avevano mai avuto problemi con loro. Ci avrebbero sistemato in località Ipsos non distante dal mare, ma con qualche ricerca su internet ho scoperto che è una zona molto molto turistica, quindi bel lontana dalla nostra idea di “tranquillità”.
Espongo le mie perplessità sulla zona a Marianna, ma lei ci assicura che in una meno turistica non avremmo trovato i servizi di prima necessità. In questa zona invece non mancano negozi, supermarket e altri servizi di cui avremmo avuto bisogno, perciò visto che il prezzo per noi era accettabile abbiamo prenotato, e su suggerimento di Marianna abbiamo deciso di usufruire anche del trasferimento da/per il porto di Corfù con il bus della Chorus Travel (17€ a persona), visto che saremmo arrivati alle 5 di mattina e avremmo comunque preso un taxi.
Il tutto ci sarebbe costato 337€. E fin qui ci è sembrato tutto tranquillo.
Il sabato do un acconto a Marianna che mi assicura mi avrebbe chiamato lunedì per darmi conferma della prenotazione. Lunedì non ricevo nessuna telefonata, e così anche martedì e mercoledì, finché il giovedì decido di chiamare io stessa. Ricevo conferma delle prenotazione e mi assicura che aveva provato a chiamarmi lunedì, ma non sono mica scema, non ho trovato nessuna chiamata. Rimaniamo con l’accordo di completare il versamento a metà luglio, e in quel momento avrei ricevuto i biglietti e tutto il necessario per la partenza.
Il 16 luglio completo il pagamento e mi viene riferito che una settimana prima della partenza avrei ricevuto i biglietti. Invece dopo pochi giorni ricevo la telefonata di Marianna che mi chiede di portarle, il prima possibile, i nostri documenti: perché non ce li ha chiesti subito è un mistero. Oltretutto io ero fuori città e non potevo provvedere subito alla richiesta. Appena torno porto i documenti a Marianna (il 21 luglio) che mi avrebbe chiamato il lunedì successivo (il 25) per dirmi di andare a prendere i biglietti. E invece, ancora una volta, il lunedì non ricevo chiamate, così anche il martedì, finché il mercoledì mattina stanca di aspettare (dato che il venerdì mattina avevamo il treno per Bari) la chiamo e chiedo se i biglietti sono pronti e posso andare a prenderli. Mi chiede addirittura quando saremmo dovuti partire, capisco che hanno tanti clienti ma se devo partire tra due giorni e sei un’agenzia, il minimo è prenderti cura di me e farmi una telefonata, non devo essere io a starti addosso. Comunque vado a prendere i benedetti biglietti. Fin qui ovviamente non sapevamo cosa ci aspettava a Ipsos. L’incubo è iniziato appena abbiamo messo piede al porto di Corfù.
Siamo arrivati al porto alle 5 di mattina dopo un interminabile viaggio di 10 ore, senza considerare il viaggio in treno Giulianova-Bari, ma abbiamo potuto prendere possesso dell’appartamento alle 16 del pomeriggio. Marianna ci aveva detto che questo lasso di tempo avremmo potuto occuparlo “facendo un giro” o andando al mare. Spiegateci voi come si fa con le valigie ad andare al mare o fare una passeggiata. Comunque il bus della Chorus travel ci scarica sulla strada e l’autista ci indica con la mano la “direzione” degli appartamenti.


Da quel momento ci abbandonano e rimaniamo in un vicolo con i bagagli senza sapere quali sono i nostri alloggi.

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