Non posso inaugurare questa rubrica senza spendere due parole sul nome dal quale trae origine: visita a sorpresa è una citazione. Gli amanti di Anthony Burgess sanno di cosa sto parlando, e se trasliamo il concetto di letteratura verso quello di cinematografia anche gli amanti di Stanley Kubrick sanno di cosa sto parlando. E se prendiamo i due concetti, li mescoliamo per bene e li eleviamo a ruolo sociale, magari quello dell’amico emigrante, allora anche chi non vede da una vita un caro e vecchio compagno di scuola sa di cosa sto parlando. Bene, quest’ultimo periodo fate finta di non averlo letto, diciamo che non ho ben chiaro cosa scrivere e che per il momento sto temporeggiando.

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