Freesmee: finalmente funzionante anche su Fedora 17

Mi pare opportuno riportare qui quanto accaduto giorni addietro in uno scambio di battute con un utente.
Per chi conosce Freesmee sa a cosa serve, per chi non lo conosce, glielo dico io: serve a inviare SMS gratis. Questione che dovrebbe essere quantomeno scontata considerato che per i gestori hanno un costo pari allo zero (0), come anche riportato in un articolo dello stesso utente. D’altronde noi italiani saremo (forse) gli unici al mondo ancora a pagare gli esseemmeesse, ma questa è un’altra storia, perché è sempre colpa di Alkaida. Che poi detta così sembra una marca di gelati: «un’alkaida al limone per favore!»

La versione desktop (almeno su linux) soffre di incompatibilità con le librerie QT, con il risultato di poter inviare solo Free+, mentre si riceve un errore nel momento in cui si tenta l’invio con altri gestori, come ad esempio tin.it. Sul forum ufficiale è apparso uno script che patcha e rende pienamente funzionante il software su Archlinux e Ubuntu. Ragion per cui mi sono preso la briga di riadattarlo per Fedora 17.

Per chi è interessato i passaggi da seguire sono i seguenti.

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Neembuu Uploader – un multi uploader anche per linux!

Esistono programmi che non esistono!

A volte può capitare che alcuni programmi esistono solo per “Finestre”, allora si bestemmia, si sbraita, ci si prende a male parole e non ci si masturba più (sic). E tutto questo può avere conseguenze disastrose sui nostri ricettori neurali, che invece di ricevere possono iniziare a trasmettere tutte le puntate di “Porta a Porta” dalla prima Repubblica a oggi. Se vi capita una cosa del genere evitate di andare dal dottore e di proseguire nella lettura; ormai non c’è più niente da fare.
Allora, magari mi serve di fare un upload parallelo su più siti di file hosting e mi rendo conto che esiste l’ottimo plowshare che però non supporta il multiupload (però supporta captchatrader) e si usa solo da teminale. Poi mio cugino di 12 anni mi fà: «hai rotto il cazzo tu e il terminale, sei malato, hai la bashite. Io voglio “Finestre”!» A quel punto lo prendo a calci e mi metto alla ricerca di qualcosa con una GUI che supporti il multiupload. Viene fuori che esiste un programma scritto in Java, quindi multipiattaforma, che si chiama Neembuu Uploader. E dico a mio cugino: «hai visto coglione? Te l’ho detto che si trovava!» E gli dò n’altra scaricata di calci.

NU è molto facile e intuitivo nell’utilizzo; una volta scaricato da qui, basta estrarre l’archivio, recarsi nella cartella, cliccare con il destro sul file e avviarlo con Java.

Neembu Uploader - avvio

Oppure se preferite il terminale (shhhhh altrimenti devo riprendere a calci mio cugino), entriamo nella cartella e lanciamolo:

$ cd /nome:_cartella
$ java --jar NeembuuUploader.jar

NU supporta tutto sto po’ po’ di siti.

Supported Host

È molto leggero e altamente configurabile.

Neembu Uploader

Neembu Uploader

Bene, adesso mio cugino è contento. Un po’ contuso ma contento!

Questa trasmissione è stata offerta da Fedora 17 (Gnome).

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Fedora 17: gnome-shell-extension-weather… installed!

Hey Fellas! Una delle prime cose che faccio quando installo una distribuzione Linux, che sia essa xfce-gnome-kde centrica, piazzo lì sul pannello l’applet per il meteo. Non so per quale ragione lo faccio, ormai è un istinto meccanico. Molto probabilmente è per avere sotto controllo la percentuale di umidità che è l’apocalisse per la mia cervicale.
Va bene, dopo questa premessa vediamo come installare gnome-shell-weather-extension sulla nostra Fedora dix-sept.

Edit: procedura aggiornata (08/06/12).

Abilitare i repository RPM Fusion. Dopodiché da terminale dare il seguente comando:

$ sudo yum --enablerepo=rpmfusion-free-updates-testing install gnome-shell-extension-weather

Oppure:

$ su - 
password 
yum --enablerepo=rpmfusion-free-updates-testing install gnome-shell-extension-weather

Installiamo un po’ di robetta che ci serve per compilare (utilizzate a vostra indiscrezione “su” o “sudo”; io utilizzerò “sudo” in quanto mi evita la scocciatura dell'”exit” ogni qualvolta un comando non necessita dei privilegi di amministrazione):

 $ sudo yum install gnome-common gtk3-devel glib2-devel intltool automake autoconf vala wget gnome-tweak-tool

scarichiamo e decomprimiamo:

$ wget https://nodeload.github.com/simon04/gnome-shell-extension-weather/zipball/gnome3.4
$ unzip gnome3.4

per una questione di ordine rinominiamo la cartella:

$ mv simon04* weather

entriamo nella cartella, compiliamo e installiamo:

$ cd weather $ ./autogen.sh --prefix=/usr && make && sudo make install

ok, installata! Adesso andremo a configurarla. Dalla stessa cartella “weather” lanciamo il comando che segue:

$ python weather-extension-configurator.py

si aprirà una GUI in cui (gioco di parole) andremo a inserire i dati che ci interessano.  Il WOEID possiamo reperirlo qui inserendo nella barra degli indirizzi (subito dopo where) il nome della località.

Configurazione extension-weather
That’s it! Adesso riavviamo la shell (Alt+F2 – inseriamo “r” – invio) e attiviamo l’estensione tramite Gnome Tweak Troll… Opsss! …Tool 😉

Gnome shell extension weather

Hola compañeros!

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aMule: condividiamo la stessa cartella su più distribuzioni Linux!

Bene! Oggi vi racconterò la storia di come si condivide la stessa cartella di aMule su più distribuzioni Linux. Se siete dei soggetti poligami come me, questa storia potrebbe tornarvi utile. Tutti sappiamo come vengono gestiti i crediti su aMule e se sul nostro HD sono presenti più sistemi operativi la questione potrebbe divenire rognosa. Ma non se si condivide la stessa cartella, perché in questo modo i nostri crediti, come i nostri file, rimarranno immutati. Figo!

Innanzitutto il mio consiglio è quello di settare un ip statico. Quindi clicchiamo sull’icona di network-manager (con il destro su xfce, gnome2, mate) e andiamo a modificare la connessione. impostate tutto come da screenshot che segue. In indirizzo la scelta è casuale; dipende da quanti pc sono collegati sulla vostra rete, il .8, in generale, mi è sembrato un buon compromesso. Ovviamente nella sezione dns dovete inserire quelli del vostro ISP. Generalmente si possono reperire direttamente nelle pagine di configurazione del router, o potete optare per dns di terze parti come gli OpenDNS. A voi la scelta.

Ip statico

Fatto questo dovremo passare ad aprire le porte sul nostro router; e qui proprio ve la dovete vedere voi, perché ogni router è un caso a sé. In ogni modo dovrebbe esserci una sezione che indica il Port Forwarding, se la trovate siete nel posto giusto. Quella che segue è la mia configurazione su router D-link DSL-2640R.

Port Forwarding

Attenzione che ancora non è finita con lo sbloccaggio delle porte. Se siete su Mint/Ubuntu allora è sufficiente, ma se avete sotto mano la splendida e meravigliosa e blindatissima Fedora, allora bisogna andare a smanettare anche nel firewall. Quindi lanciamolo, Altre porte/Aggiungi e impostiamo gli stessi settaggi del router.

Firewall

Firewall Porte

Perfetto, adesso viene il bello. Mettiamo il caso che abbiamo sempre fatto girare il mulo su Linux Mint, ma adesso siamo su Fedora e ci rendiamo conto che è qui che vogliamo restare e che non possiamo riavviare solo per metterci a scaricare un file. Don’t worry! Installate aMule anche su Fedora e avviatelo; fategli caricare la lista dei server e chiudetelo. Rechiamoci nella Home, visualizziamo i file nascosti, e andiamo a cercare la cartella .aMule; all’interno ci sarà un amule.conf, è quello che fa per noi.

amule.conf

Ripetiamo l’ultimo passaggio anche su Linux Mint: montiamo la partizione e andiamo a procacciarci lo stesso file. Un volta trovato, apriamolo, selezioniamo tutto, e copiamo e incolliamo il contenuto nell’amule.conf di Fedora. Facciamo attenzione però a cambiare i percorsi delle cartelle IncomingDirTempDir e OSDirectory, che devono puntare sulle rispettive cartella .aMule/Incoming, .aMule/Temp e .aMule di Linux Mint. (Vedere screenshot)

amule.conf dir

Bene raga, se avete fatto tutto con maestria e senza sbavature, adesso il vostro muletto lavorerà su un’unica cartella da qualsiasi distribuzione lo lanciate. Bisogna fare solo attenzione a una cosa: prima di avviarlo assicuriamoci che la partizione sulla quale è presente la cartella condivisa sia montata.

Amule Fedora XFCE

aMule Fedora Gnome 3

Scusate manca lo screenshot di aMule su Linux Mint, ma sono su Fedora Beefy, ed è qui che voglio stare e non ho voglia di riavviare! 😀

à tout à l’heure!

PS: beccatevi pure Mate 😉

Fedora 17 + Mate

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Fedora 17 XFCE e la maledizione della localizzazione!

E anche nella versione 17 (chissà se porterà fortuna!) la spin XFCE di Fedora continua a dare problemi di localizzazione. Il vizietto si risolve in codesto modo anche se le directory, ahimè, restano in inglese. Per italianizzare (parzialmente) anche le directory bisogna recarsi nella cartella .config e cancellare il file “user-dirs.dirs”, dopodiché rigenerarlo con questo comando:

$ xdg-user-dirs-update

resta il fatto che, anche così facendo, le cartelle “Scrivania”, “Pubblici” e “Modelli” restano comunque in inglese. Non che la cosa sia da strapparsi i capelli, ma certe stranezze proprio non le capisco.

user-dirs.dirs

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Aufidersen!

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